Descrizione
La Pitta ‘mpigliata non è soltanto un dolce tipico della tradizione calabrese, ma è soprattutto un icona di gusto che richiama ad un’identità solida come quella calabrese.
Mandorle selezionate, miele del marchesato crotonese, noci delle valli silane, uva passa del Melissa, punte di garofano, zeste di arance, vino moscato, una tenue spolverata di cannella ad inebriare un impasto dal colore che rispecchia una terra che vuole riscattarsi grazie al sapore autentico che solo i prodotti calabresi sanno restituire.
Il morbido impasto viene racchiuso in una sfoglia di pasta con gocce di miele per frenare lo stridio del composto, il tutto come in un caldo abbraccio di una nonna nei periodi di festa.
Nel corso degli anni la pitta ha acquisito sapori raffinati selezionati sapientemente dai palati e dalle mani esperte delle donne calabresi. Un dolce rustico, antico, si preparava così a diventare l’emblema del gusto associato ad una regione che piano piano si stava riscattando.
Soltanto nel 1728 si trova traccia di questo dolce caratteristico calabrese all’interno di un documento notarile (rogato del notaro G. B. Marescalco di San Giovanni in Fiore).
Un “contratto” di matrimonio stipulato tra i coniugi Giaquinta che acconsentendo di dare in sposa la propria figlia Angelica al possidente Battista Caligiuro alle condizioni che: “… a fare la bocca dolce ai commensali penserà la famiglia dello sposo che, a fine pranzo, dovrà offrire una porzione di “pitta ‘mpigliata” preparata anzi tempo, curando che la “pittella” sia di finezza giusta… (S. B.)
